21/01/09

Our Journey Cap.1

Ed ecco qui il primo Capitolo di Our Journey!


*Our Journey*

*私達の旅行*

*Cap.1*
Un ragazzo dai capelli castani prendeva a calci tutti i sassi che gli capitavano sotto tiro.
“Non è possibile…” disse a denti stretti, prendendo a pugni un tronco che si trovava alla sua destra “Non è possibile…” ribadì.
“Oh, Bulbasaur, stai attento!” rise una voce di ragazza “Oh, no! Ci siamo persi…e ora come facciamo ad arrivare ad Aranciopoli? Mh, uffa! Non arriveremo mai a Quartisola!” disse dispiaciuta.
“Buul!” rispose il Pokèmon, scoraggiato.
“Uhm…se solo ci fosse qualcuno a cui chiedere indicazioni…” continuò sovrappensiero la ragazza.
Il castano continuò per la sua strada, ignorando quella voce fastidiosa.
“Eevee, esci fuori, sbrigati!” disse impassibile facendo uscire il suo Pokèmon, che squittì felice, saltandogli sulla spalla.
“Eeee” bisbigliò strusciando la sua testa contro il collo del ragazzo, che gli fece segno di fare silenzio.
“Forse dobbiamo andare di qua!” riprese il discorso quella voce femminile tanto fastidiosa “Vieni!”.
Il ragazzo ignorò la voce, e continuò a camminare per la sua strada, accarezzando il suo Eevee di tanto intanto. Dopo qualche attimo, si scontrò contro qualcosa, e cadde per terra.
“Ehi, idiota ma cosa…” cominciò, ma venne interrotto.
“Oh, scusami, io…non l’ho fatto apposta, non…intendevo…” balbettò una ragazza mentre si massaggiava la testa, poi porse la mano verso il ragazzo “Scusami, vieni…ti aiuto a…”
“Lascia perdere…” rispose acido il ragazzo schiaffeggiandole la mano, scansandola.
La ragazza venne colta da un momento di stupore, ma poi si riprese “Ti ho chiesto scusa!” esclamò “Non l’ho fatto apposta! Mpf, lascia perdere!” disse facendo per andarsene.
“Ti sono cadute queste…” disse riluttante il ragazzo porgendole due Pokèball che le erano cadute “Stai più attenta!” la rimproverò serio.
La ragazza si girò, rossa in viso dalla vergogna “G…grazie…” balbettò afferrando le Pokèball, poi fissò decisa il ragazzo negli occhi.
Il castano rimase colpito dalla sua reazione, ma non lo diede a vedere “E, comunque, ho detto che mi dispiace!” disse con voce forse un po’ troppo alta, poi raccolse la borsa che le era caduta per terra, e cominciò a camminare verso una meta che le era totalmente sconosciuta.
“Tsk!” sbuffò il ragazzo “Proseguendo per lì arriverai dritta ad un burrone.” L’avvertì.
“Urgh…” si fermò lei “Ok, ok, non è che per caso sai dirmi dove devo andare per arrivare ad Aranciopoli?” chiese rassegnata.
“Dalla parte opposta…” sbuffò con aria di superiorità “Ci sto andando adesso, se proprio devi andarci…” disse acido.
“Vuoi dire che saresti disposto ad accompagnarmi?”
“Io non ti accompagno da nessuna parte, sei tu che sei vuoi puoi seguirmi per arrivare ad Aranciopoli.”.
“O…ok…” rispose la ragazza seguendolo.
“Io, emm…mi chiamo Shue, e tu sei…” tentò di attaccare discorso.
“Shigeru.” tagliò corto lui, dirigendosi nel folto del bosco.
“Mh…” annuì lei perplessa, che ragazzo strano…così freddo e antipatico…asociale, ecco.
“Non sei uno di tante parole, eh?” si azzardò a chiedere dopo un po’, ma la risposta non arrivò “Ok, ehm…”
“Senti, la smetti di chiacchierare? Mi dai fastidio capito?” disse il ragazzo sgridandola “Se proprio non…” fece per girarsi, ma non la trovò più.
“Kyaaaaaaa!” urlò Shue.
Shigeru si voltò a cercarla, ma non la trovò.
“Ehy, so…sono qui!” tossì lei “AAAAAAAAAh!” urlò “La…lasciami…cosa…Kyaaaaa!” strillò impaurita.
Shigeru cominciò a preoccuparsi, non voleva pesi sulla coscienza, quindi, si guardò di nuovo intorno, e vide una grossa buca scavata nel terreno.
“Ehi, sei lì?” chiamò sporgendosi.
“Pidgeot, Attacco D’Ala!” tossì Shue accasciata sul terreno. La buca sembrava avere un piccolo varco laterale, da dove era uscito un Pokèmon che Shigeru non riusciva a vedere.
“Chaaar…” si sentì il lamento di un Pokèmon, e poi un tonfo.
Poco dopo Shue risalì dalla buca, sdraiata sul dorso del suo Pidgeot.
“Cosa è successo?” chiese Shigeru allarmato.
“All’improvviso sono caduta dentro…coff, coff…un Charizard…” riuscì a biascicare prima di svenire, ma Shigeru la prese prima che toccasse terra. I pantaloni della ragazza erano in gran parte bruciati, e presentava una brutta scottatura sul braccio destro. Il suo Bulbasaur non si reggeva in piedi, il bulbo sulla schiena bruciacchiato e le zampette ferite.
“Anche questa mi doveva capitare…” ruggì Shigeru, poggiando per bene Shue sulla schiena del Pidgeot.
“Io lo sapevo che mi avrebbe portato solo guai.” sussurrò tra sé e sé dirigendosi verso Celestopoli, la città più vicina “L’ho capito dalla voce!”

Gli occhi le si schiusero lentamente, e tentò di mettere a fuoco.
Girò lentamente la testa verso destra ‘Mh, un muro, ci siamo…’ pensò, facendo mente locale tentando di ricordare qualcosa.
‘Un muro color panna…’ continuò ad indagare.
‘Sono sdraiata su un letto…mh, comodo.” Pensò stiracchiandosi, per poi voltare la testa verso sinistra. C’era un piccolo comodino ‘Le mie Pokèball…’ tirò un sospiro di sollievo ‘…L’infermiera Joy, Shigeru, un Eevee …” sospirò, poi sbarrò gli occhi ‘Shigeru?! L’infermiera Joy? Cosa diamine…’
“Cosa ci faccio qui?” urlò mettendosi seduta di scatto sul letto.
“Oh, ti sei svegliata!” sorrise dolcemente l’infermiera Joy, mostrando un sorriso che Shue non potè non ricambiare.
“Finalmente…” sbuffò Shigeru uscendo dalla stanza, seguito dal suo Eevee.
“Quanto ho…dormito?”
“Oh, solo un’oretta, tranquilla.” le spiegò l’infermiera Joy “Hai delle scottature sul braccio destro, te l’ho fasciato. Puoi continuare tranquillamente il tuo viaggio, senza affaticarti, però. Quel Charizard non è stato molto gentile…”
Shue si ricordò tutto. Le sue guance si tinsero di un leggero rossore ‘Cavolo, che figuraccia!’ continuava a ripetersi ‘Che figuraccia! Che figuraccia! Che figuraccia! Sono proprio senza speranza…” disse battendosi una mano sulla fronte.
“Comunque devi ringraziare il tuo amico. Se non ti avesse portata qui subito, il tuo braccio avrebbe avuto molti problemi. Shue annuì sorpresa “Grazie…” mormorò, alzandosi dal letto e prendendo le sue Pokèball “Il mio Bulbasaur…?E Pidgeot?” chiese.
“Tranquilla, stanno bene, se vuoi seguirmi te li restituirò.” Sorrise facendo un cenno verso la porta.
Shue la seguì fino alla sala principale del Centro Pokèmon, dando un’occhiata furtiva a Shigeru che sembrava molto arrabbiato. Scosse la testa e proseguì fino al bancone.
“Tieni!” sorrise l’infermiera porgendole due Pokèball “Ora sono in perfetta forma.”
“Ti ringrazio!” disse Shue mostrando un bellissimo sorriso.
“Non credi che sia il caso di contattare la tua famiglia?” chiese Joy.
“La mia famiglia?!” Shue deglutì “No, no, assolutamente no! Cioè, volevo dire…non c’è nulla da preoccuparsi!” rise istericamente. ‘Se lo vengono a scoprire Rudy e mio fratello sono morta.’ Pensò impaurita, scacciando subito quel pensiero dalla sua mente.
Poi notò che Shigeru le si era avvicinato con aria scocciata, come per dire ‘E allora?! Te la dai una mossa?’.
“Ehm…si…” disse Shue tra sé e sé, ringraziò Joy e lo seguì fuori dal Centro Pokèmon.
Teneva la testa bassa.
“Ehm ehm…” si schiarì la voce per tentare di attirare l’attenzione del ragazzo, che l’aveva completamente ignorata, dirigendosi a passo spedito sulla strada.
Shue lo rincorse “Scu…scusami io…” biascicò raggiungendolo, ma lui continuò a fare l’indifferente ‘Oh…bene, perfetto, ho fatto arrabbiare l’asociale!’ pensò sarcasticamente.
Si limitò a seguirlo in silenzio, poi ad un certo punto si fermò in mezzo alla strada, accorgendosi che il ragazzo continuava a camminare imperterrito.
‘Wow, quando ha detto che lo dovevo seguire, diceva sul serio.’ poi riprese a camminare.
In realtà, Shigeru si stava spazientendo. Non la sopportava. Ah, no, che non la sopportava. Stupido lui che le aveva detto che andava ad Aranciopoli. Poteva risparmiarselo.
E poi, lei continuava a chiedergli scusa. Che palla al piede.
Shue se ne era accorta.
“Ho capito il trucco.” Se ne uscì ad un certo punto “continua ad ignorarmi, tanto a me non importa nulla.” gli disse in tono canzonatorio voltando lo sguardo.
Shigeru non si tratteneva più. Stava per esplodere. Gli avrebbe detto chiaro e tondo quello che pensava di lei e della sua presenza.
Fece per girarsi, e vide che Shue tratteneva a stento un sorrisino beffardo.
Chiuse gli occhi per calmarsi, meglio non farle avere un altro trauma. Ma facendo così non vide un rametto di modeste dimensioni su cui inciampò, cadendo a faccia avanti.
Si rialzò lentamente, maledicendo se stesso, e riprendendo a camminare.
“Pff…” Shue era rimasta ferma “Pff…Ahahahahahahahah!” si piegò in due dalle risate, indicando Shigeru con il dito “Io …io te l’ho detto che c’era il ramo…ahah, ma tu hai continuato ad ignorarmi!” si stava decisamente spanciando dalle risate.
Shigeru si girò furibondo, probabilmente non l’aveva sentita.
“E il bello è…” riprese fiato “…che tu continui a fare l’indifferente! Ahahah, che ridere!” anche l’Eevee di Shigeru e il Bulbasaur di Shue si stavano rotolando per terra dalle risate.
“Che cosa c’è da ridere?!” chiese lui arrabbiatissimo.
“Oh, nulla, nulla…solo il fatto che tu sei appena caduto a faccia avanti!” continuò a ridere.
“Sei insopportabile!” la rimproverò Shigeru, sperando di riuscire a zittirla.
“E tu sei ottuso!” disse lei seriamente guardandolo negli occhi, il che provocò una strana sensazione a Shigeru, che sentì uno strano calore alle guance.
Passarono alcuni secondi di silenzio, e poi Shue riprese a ridere a crepapelle.
Shigeru si girò e continuò a camminare, tentando di ignorarla.
“Ahahah! Oh…Aspettami!” urlò lei raggiungendolo.

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